Quando il pubblico non ce la fa, il privato deve intervenire!
Con questa affermazione mi riferisco alle tante onlus o fondazioni che nascono per poter aiutare situazioni difficili, a volte disagiate o lontane o che semplicemente la crisi di questi tempi ha messo a dura prova.
Ecco perché un personaggio pubblico ha il “dovere” di aiutare più realtà, scegliendole in base alle cose che più gli stanno a cuore.
Non è credibile partecipare a tutte le attività, a mio avviso bisogna fare una scelta di campo, almeno anno per anno.
In questo mio 2015/2016 ho voluto supportare, in trasmissione, tutte le campagne sociali (ma proprio tutte, ovviamente quelle con il segretariato sociale, perché senza quello una onlus non può essere nominata in nessuna trasmissione Rai).
Ho voluto supportare Oxfam, che si occupa a livello intenzionale di formare donne ad avere una propria attività che permetta loro di far crescere e studiare i figli,
conducendo la serata dove sono stati battuti all’asta (firmata Christie’s) i tombini messi a terra nel quadrilatero della moda durante l’Expo.
Chi mi segue sui social lo sa, anche io ne ho comprato uno, quello di Giorgio Armani con le iniziali GA che sono le stesse di mio figlio. Anche le mie amiche Elena Borsa e Paola Galloni l’hanno fatto e le ringrazio ancora una volta.
Così come mio marito ed io seguiamo la nostra, la Fondazione Imation Onlus, che si occupa di bambini malati ti fibrosi cistica, lo sa chi compra sul mio mercatino on line
Pensate che grazie quest’ultimo sono stati donati quasi 10 Mila euro!!!
Ne approfitto per chiedervi di devolvere il vostro 5per 1000, magari non avete ancora una vostra Onlus da inserire nella dichiarazione dei redditi: http://www.fondazioneimationonlus.org/wordpress/5×1000/ .
Invece mi sono ritrovata a condurre una serata di raccolta fondi per la fondazione Scuola ebraica di Milano che si è svolta nella palestra della scuola e conclusasi con un esilarante monologo di Gioele Dix.
Qualcuno si chiederà il perché di me cattolica praticante presente ad una serata di una comunità ebraica… Perché in un mondo globalizzato aiutare future generazioni è un obbligo di tutti, perché quando uno può e chi tu stimi o vuoi bene ti chiede un aiuto, tu devi darlo.
Ma non c’è bisogno di essere un personaggio pubblico per essere utili agli altri.
Ricordo mia sorella Francesca andare in uno spizio ad Aversa e aiutare gli anziani a cenare o a lavarli e lo faceva dopo aver studiato tutto il pomeriggio.
O ancora mia mamma andare a fare catechismo a bambini di strada o mia zia Rosa tornare alle 14 tutti i gironi dopo essere stata negli ospedali come volontaria Unitalsi.
Nomino la mia famiglia perché solo dall’ esempio possiamo educare i nostri figli ad essere persone per bene e generose.
Per tanti anni anche io ho fatto servizio in un reparto oncologico a Roma semplicemente come Caterina, non voglio raccontarlo perché sarebbe poco delicato, ma lo accenno per dirvi che chi vuole il tempo lo trova e trova anche la giusta energia.
A tutte le ragazzini e rigazzini che mi seguono do un consiglio: aiutate sempre perché la vostra vita sarà migliore.
Con amore,
Caterina