IO DONNA – Cambio di stagione con Caterina Balivo

Armadi da rivoltare, scatoloni da riporre. Ospiti della conduttrice di “Detto Fatto” assistiamo alle sue grandi manovre di riordino del guardaroba per carpirle trucchi e segreti.

Guardate la gallery con il foto-tutorial

di Candida Morvillo


Appena arrivo, trovo sul letto il set del cambio di stagione perfetto: porta abiti, sacchetti di plastica, il necessario da cucito e una serie di oggetti non identificati di cui capirò il senso nel corso della giornata passata con Caterina Balivo a fare, appunto, il cambio di stagione. Ventuno marzo, principio di primavera. Nessuno meglio di lei può introdurre ai segreti di un’operazione simile. Ha condotto puntate e puntate di Detto Fatto, su Raidue, e ora i trucchi imparati e sperimentati in trasmissione con una serie di “tutor” sono anche una collana di manuali per Rizzoli e Rai Eri. Il primo, La casa stanza per stanza è appena uscito, il secondo Il look giorno per giorno è in arrivo ad aprile, il terzo è sulla cucina ed è atteso per maggio.

Poco spazio, colpa dell’amore

Mi aspetto una camera guardaroba da star, ma le cose di Caterina stanno in due ante d’armadio a un solo piano, nella stanza da letto. Una terza anta, quella con gli abiti da sera, sta nell’armadio di suo figlio Guido Alberto . «Colpa dell’amore: a Roma, ero riuscita a organizzarmi un armadio grandissimo, qui a Milano, mi sono adattata alla casa da single del mio compagno». Fare il cambio di stagione è un’impresa vera. «Gli abiti estivi stanno nel locale caldaia di un vicino di casa, tutti piegati negli scatoloni», racconta ridendo Caterina. Impresa da massaia comune, quindi. «Per prima cosa, bisogna fare decluttering», esordisce lei, «ovvero, separare le cose da tenere e quelle da dare via. Quando non c’è spazio, è un’operazione necessaria, anche se dolorosa. Stavolta, sono più impietosa del solito, perché ho deciso che le cose che indosso poco le metto in vendita sul mio sito, Caterinabalivo.com, e do il ricavato in beneficenza alla Onlus Imation, per contribuire a mandare in vacanza i bambini malati di fibrosi cistica». E dunque, via l’abitino a righe, via il pullover nero traforato.

L’abito della prima volta non si butta mai

Alcune cose non si possono proprio dar via. Motivi affettivi. Quando Caterina tira fuori l’abito di lana, quello comprato per la sua prima volta a Porta a Porta, è finita. Sono chiacchiere, ricordi e un momento di commozione. Il cambio di stagione s’interrompe per un quarto d’ora. «Era il 1999, ero arrivata terza a Miss Italia. Andai a comprarlo nella boutique più bella di Aversa, dove non avevo mai messo piede. Mamma si raccomandava di comprare qualcosa che avrei potuto sfruttare anche dopo. Scelsi questo di lana, grigio, coi fiori in rilievo sul fondo. Lo pagai 400 mila lire, un patrimonio. Quando lo vedo, mi faccio tenerezza per come ero allora: avevo sbagliato tutto». Nel senso: «È di lana e la lana non si mette mai in Tv: ci sono i riflettori e si suda. Poi, questo grigio in video viene proprio smorto. In più, è accollatissimo e si confonde tutto con i capelli lunghi e scuri. Ma l’ho capito dopo, io mi sentivo bellissima. E mi sembrava che stessi conducendo Sanremo. Tra l’altro, non ero neanche nel salotto vero, ma seduta in prima fila, perché non avevo vinto io. Mi hanno passato il microfono un attimo e ho detto una cosa. Stavo toccando il cielo con un dito». Anche l’abito rosa va tenuto: «L’ho messo per il primo appuntamento con il mio compagno. Era di Issa, in tempi non sospetti: la stessa marca l’ha poi scelta Kate Middleton per l’abito del fidanzamento con William d’Inghilterra. Ero troooppo avanti!». Come l’ha presa Guido Maria Brera, il manager della finanza con il quale sta felicemente da cinque anni e col quale tre anni fa Caterina ha avuto un figlio, Guido Alberto? «Credo che non guardò nemmeno com’ero vestita, gli uomini a queste cose fanno meno caso di noi. Meno male, perché sotto ci avevo messo sotto dei tronchetti e poi ho scoperto che lui destesta i tronchetti, dice che fanno tozze le gambe.

I for ever green

Si riparte selezionando capi e accessori quattro stagioni: scarpe open toe, borse da sera, t-shirt e camicie. Il cambio di stagione di Caterina Balivo è scientifico: «Merito dei consigli di Titty e Flavia, due straordinarie signore che curano il sito soluzionidicasa.com e che a Detto Fatto sono le tutor per problemi domestici di ogni sorta», spiega lei. Dunque, via con spruzzini all’aceto, pinze coi dischetti del trucco, gocce di olii essenziali e tutta una serie di trucchi spiegati nella gallery fotografica. La cosa che dispiace più mettere via sono gli stivali D’Buzz, quelli neri, a metà polpaccio, borchiati o fibbiati di cui ha una collezione. «Nei weekend d’inverno metto solo questi, e sempre con le gonne, i jeans non li amo. Sopra, un pullover slim e una collana lunga sottile. Mi piace essere vestita sempre carina». E anche le 15 paia di D’Buzz finiscono tutte insacchettate in due scatoloni, pronti per essere portati nel locale caldaia del vicino. «Che cosa non si fa per amore?», sospira lei. Il sogno per la prossima stagione resta quello di due cuori e una cabina armadio, ma di quelle serie.

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PRESS

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1 comment

  1. 1

    Bello questo articolo, Caterina e’ come noi, senza tanto posto nell’armadio , ho sempre sognato avere una stanza con degli stand perche,’ non trovo mai cio’ che mi serve 🙁
    Buona domenica e baci :kiss: :kiss: :kiss:

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